Descrizione
Nella rivisitazione della Primavera di Botticelli, Tomoko Nagao trasforma l’affresco rinascimentale in un caleidoscopio kawaii, popolato da figure stilizzate dai volti ridotti a maschere neutre. Le protagoniste della scena classica, Venere, le Grazie, Flora, Zefiro e Clori, mantengono la loro disposizione originaria, ma i loro abiti e l’intero scenario sono invasi da pattern decorativi, assumendo l’aspetto di personaggi stilizzati, privi di individualità come simbolo di una società globalizzata che appiattisce le differenze. Tra i rami fioriti compaiono aerei Alitalia, mascotte Hello Kitty e animali colorati che invadono la scena naturale, sovrapponendosi alla delicatezza originaria dell’opera.
Nascosti tra la vegetazione e i fiori, emergono anche piccoli volumi di Finestre sull’arte, quasi come segnalibri che invitano lo spettatore a scoprire dettagli nascosti e riflettere sul legame tra la cultura tradizionale e contemporanea. Anche la raffinatezza allegorica dell’opera originale viene assorbita in una dimensione giocosa e al tempo stesso straniante, dove il mito classico si piega alle regole della società di massa e l’incanto della natura diventa sfondo per una festa colorata, vivace, ma intrisa di ironica malinconia. Nagao rilegge perciò la Primavera come simbolo del nostro presente, in cui la bellezza e l’arte si trasformano in superfici decorate, leggere e consumabili.